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18/Mag/2023


GUIDA agli
IMPIANTI DENTALI




Perchè i denti devitalizzati si rompono

Il motivo delle frequenti rotture dei denti devitalizzati e le modalità di prevenzione.

L’importanza di proteggere adeguatamente i denti canalari è un concetto spesso trascurato dai pazienti e sottovalutato da alcuni dentisti. È imperativo notare che questi denti sono ad alto rischio di frattura se non adeguatamente protetti.

Qual è il motivo della rottura?

Le ragioni alla base della rottura dei denti possono essere attribuite a fattori sia chimici che meccanici. Quando a un dente manca il nervo, si “disidrata” e assume una consistenza più fragile, simile al vetro, che lo rende vulnerabile a fratture e crepe. Tuttavia, il problema principale è di natura meccanica. 

La natura ha dotato i denti di una struttura anatomica in grado di sopportare la forza della masticazione. Tuttavia, un evento comune è la carie, che spesso colpisce l’area tra i denti. Per rimuovere la carie, spesso viene asportata una delle creste che collegano la sezione esterna e quella interna del dente, compromettendone il sostegno quando sottoposto alla pressione masticatoria.

Nei casi in cui la carie è avanzata fino al nervo, richiedendo la devitalizzazione, il dente dovrà essere perforato più a fondo nel suo nucleo per consentire al dentista di raggiungere ed estrarre il nervo interessato.

In situazioni in cui il dente ha subito gravi danni, spesso è necessario rimuoverlo completamente. Tuttavia, ci sono casi in cui può essere impiegata una procedura alternativa nota come “allungamento clinico della corona” per salvare il dente. Questa procedura prevede la manipolazione della gengiva e del tessuto osseo al fine di fornire una maggiore copertura del dente interessato.

 

Quali misure si possono adottare per evitare che questo problema si diffonda?

Il processo di rimozione delle restanti superfici di un dente soggette a forze masticatorie può essere ottenuto abbassando il dente di 2-3 mm. Successivamente, una ricostruzione prodotta da un tecnico in laboratorio viene incollata al dente. Questo tipo di ricostruzione è noto come intarsio. La tecnica dell’intarsio è un metodo efficace per preservare una notevole quantità di materiale dentale sano rispetto ai metodi tradizionali di restauro dei denti devitalizzati, come la corona in ceramica, che alcuni pazienti chiamano capsula.

In determinate situazioni, è disponibile un altra soluzione per la ricostruzione dentale. Ciò comporta la realizzazione di un’otturazione da parte del dentista, che ricostruirà manualmente le cuspidi del dente, eventualmente con l’ausilio di guide specializzate. Questo approccio è consigliato solo quando rimane uno spessore sufficiente nelle pareti del dente. È importante ricordare che se un dente è stato devitalizzato, eventuali parti residue del dente ancora presenti devono essere protette durante la masticazione. Tuttavia, ci possono essere rari casi in cui la struttura del dente è abbastanza forte da resistere alla pressione della masticazione.

Purtroppo, su base mensile, riceviamo pazienti che hanno un disperato bisogno di cure dentistiche a causa di una sensazione di “cracking” accompagnata da dolore ai denti. Nella maggior parte dei casi, il dente interessato dovrà essere estratto. Questo è spesso il risultato della scelta di una soluzione più economica e rapida, come un’otturazione di base su un dente devitalizzato, che alla fine porta a spese finanziarie più significative. Invece, si raccomanda di perseguire un approccio più naturale, come il posizionamento di un impianto dentale

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10/Mag/2023


GUIDA agli
IMPIANTI DENTALI




Bruxismo dentale

Che cos’è il bruxismo?

Il bruxismo è il digrignamento o lo spazzolamento involontario dei denti; non è una malattia masticatoria o correlata al cavo orale, ma è ora riconosciuta come un disturbo del sonno. Secondo l’American Academy of Sleep Medicine, è una “parasonnia”, o più specificamente un “disturbo del movimento correlato al sonno“, che colpisce circa l’8% della popolazione. Di diversa origine è il digrignamento diurno dei denti, che sembra essere più correlato a problemi originati da ansia, postura o sindrome occlusale.

Il digrignamento dei denti logora i denti e, nei casi più gravi, le gengive. Anche il sistema muscolare può risentirne negativamente, tra cui ipertrofia muscolare, contratture, ecc. L’articolazione temporomandibolare è sottoposta a carichi di lavoro eccessivi che possono danneggiare le strutture cartilaginee e legamentose.

Cosa causa il bruxismo?

Non sembra esserci alcuna connessione con la fisiologia masticatoria o l’anatomia dentale.

Secondo recenti ricerche, il bruxismo sembra essere associato all’insorgenza di “cortecce associate al sonno” e “risvegli volontari”. Queste condizioni sono anomalie transitorie nell’attività cerebrale durante il sonno che influenzano la respirazione, il cuore, la circolazione e l’attività muscolare. I meccanismi che coinvolgono gli organi elencati avvengono attraverso la produzione di sostanze che producono stimoli diretti agli organi. Sono sostanze adrenergiche normalmente prodotte dall’organismo in situazioni di pericolo immediato.

Secondo questa teoria, il bruxismo è un disturbo del sonno come mioclono, sindrome delle gambe senza riposo, russamento con OSAS, sonnambulismo, insonnia.

Cosa può creare il bruxismo?

A lungo termine, il bruxismo può causare erosioni profonde e distruttive che possono fratturare le superfici occlusali dell’elemento restaurativo.

A causa del lavoro costante, i muscoli della masticazione coinvolti diventano ipertrofizzati e i muscoli assorbiti possono diventare doloranti o causare mal di testa e dolore al collo.

 L’ATM (articolazione temporo-mandibolare) può danneggiarsi e produrre una sindrome dolorosa o una disfunzione: “sindrome da dolore disfunzionale”. In alcuni pazienti sono presenti cefalea e dolore craniofacciale, spesso interpretati come disturbi sottostanti senza causa apparente.

Uno studio recente ha confermato che il 15% dei pazienti con bruxismo presentava alterazioni delle onde cerebrali durante gli attacchi, sudorazione nel 23%, palpitazioni nel 62%, perdita della libido nel 50% e ipertensione nel 19% sembravano essere strettamente correlati.

Come viene diagnosticato il bruxismo?

 Il bruxismo può essere facilmente sospettato quando c’è un’intensa erosione dei denti e ipertrofia del massetere (muscolo masticatorio). La diagnosi viene effettuata attraverso una serie di valutazioni per determinarne la gravità, che è proporzionale all’impatto dell’arousal (microarousals). La polisonnografia domestica è un mezzo di primo soccorso per monitorare durante il sonno: frequenza respiratoria, saturazione di ossigeno, frequenza cardiaca, pressione sanguigna.

 In caso di dubbio sulla diagnosi, si raccomanda di condurre una diagnosi differenziale da condizioni simili come l’epilessia notturna eseguendo la video polisonnografia utilizzando un elettroencefalogramma (EEG). Anche l’EMG dei muscoli masticatori è un importante aiuto nella diagnosi. Quando sono presenti mal di testa da tensione o tinnito, gli specialisti eseguono un’ulteriore valutazione per il triage diagnostico.

Rimedi e trattamenti

Il trattamento più comune per il bruxismo è il bite, una maschera in resina modellata sull’arcata dentale che protegge i denti, riduce i danni da attrito eccessivo e aiuta a rilassare i muscoli dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) per eliminare il dolore. È chiaro quindi che il fenomeno del bruxismo, soprattutto se non curato adeguatamente, può portare alla distruzione dei denti. Il costante attrito delle arcate, il digrignamento involontario della mascella e la costante pressione muscolare possono portare a disturbi che possono variare da lievi a molto gravi, portando a fratture ossee e perdita dei denti.

 

Come smettere di digrignare i denti?

Certo, non esiste una pallottola d’argento e molto dipende da cosa la fa scattare.
Ad esempio, se il bruxismo è dovuto a motivi anatomici e morfologici, come una malocclusione, il dentista potrà valutare la possibilità di utilizzare mascherine notturne o apparecchi ortodontici. D’altra parte, se il problema del bruxismo è correlato ai farmaci che stai assumendo, è opportuno rivedere il trattamento con il tuo dentista e medico per vedere se c’è margine di miglioramento, se i farmaci sono efficaci nel ridurre “l’irritazione” al livello nervoso o se il trattamento può essere regolato. Se l’intervento terapeutico non è possibile, il dentista potrà consigliare l’utilizzo di un’occlusione per gestire il problema del bruxismo e limitarne i danni. Se invece il problema è legato ad una situazione di stress, aggressività o ansia, allora l’odontoiatra potrà valutare i presupposti che indirizzano il paziente ad una consulenza psicologica specialistica, mitigando l’entità del problema psicologico attraverso l’utilizzo occlusale i problemi.
 

Se il bruxismo è dovuto a una situazione stressante temporanea, è spesso consigliato provare tecniche di rilassamento o praticare attività come lo yoga o il pilates, che possono aiutare a liberare l’aggressività ripristinando l’equilibrio fisico ed emotivo. Anche un’ora di camminata quotidiana o di autoallenamento può aiutare a gestire lo stress e quindi a limitare il bruxismo. 

BITE: Non solo per smettere di digrinare i denti 

Abbiamo così visto come, in molti casi, i sintomi associati al bruxismo possono essere gestiti attraverso la prescrizione di strumenti terapeutici, come un bite che solo un dentista può prescrivere. L’occlusione notturna, in particolare, previene il bruxismo del paziente durante il sonno profondo mediante lo sfregamento costante contro i denti, che può distruggere continuamente i denti. Il bite però non ha solo la funzione di ostacolare il digrignamento dei denti ponendosi tra i denti, ma ha anche il compito di rilassare i muscoli coinvolti nel processo di bruxismo, favorendo la scomparsa di sintomi tipici come indolenzimento e dolore di il viso, il collo Anche i muscoli delle spalle.

 

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04/Mag/2023


GUIDA agli
IMPIANTI DENTALI




Impianto dentale con poco osso

Come faccio se devo mettere un impianto dentale con poco osso

Un problema comune a molti pazienti odontoiatrici è l’impossibilità di completare con successo l’inserimento di impianto dentale per poco osso.  Spesso sono proprio i pazienti con i problemi più gravi a rimandare la visita dal dentista e poi a dover intervenire troppo tardi. Riandare la prima visita porta a molte complicazioni e rende più costoso qualsiasi trattamento odontoiatrico.

In breve I  In termini semplici, un impianto dentale si riferisce a una radice artificiale utilizzata per sostituire i denti persi o che non possono essere recuperati.

Come funziona un impianto dentale con poco osso?

Quando la massa ossea non è sufficiente per gli impianti dentali tradizionali, è necessario ricorrere a tecniche implantari innovative. Oggi, utilizzando la tecnologia più avanzata, si possono considerare diverse alternative per supportare il carico masticatorio del paziente.

Per molto tempo, solo i pazienti con una massa ossea sufficiente potevano sottoporsi a un intervento chirurgico, in questo modo venivano esclusi  tutti quei pazienti che hanno perso totalmente o quasi il loro osso.  Le nuove tecnologie, infatti, hanno reso possibile l’utilizzo degli impianti anche in pazienti “osteogenici” che da anni si erano rassegnati all’utilizzo di dentiere mobili.

Cosa vuol dire poco osso?

Con questi termini si indica una grave perdita ossea che impedisce il carico dell’impianto, e può essere causata da traumi, infezioni e riassorbimento osseo che si verifica in molti pazienti anziani dopo la perdita dei denti,  o da malattie gengivali come la parodontite. Il riassorbimento può essere di tipo orizzontale, quando l’osso viene riassorbito dalla cresta alveolare ma rimane orizzontale; oppure di tipo verticale, che di solito avviene in modo irregolare e lascia intatti alcuni denti. L’atrofia ossea (cioè la mancanza di osso) può manifestarsi in diversi modi: atrofia verticale, quando l’altezza dell’osso è insufficiente; atrofia laterale, quando lo spessore dell’osso è insufficiente; o una combinazione di entrambi.

Lo spessore minimo di osso alveolare utilizzando impianti tradizionali è di circa (anche se varia in funzione della dimensione dell’impianto stesso) almeno 1 mm di osso estibolare e linguale disponibile. L’uso di protesi provvisorie, anche per un breve periodo, può avere conseguenze che alla fine portano alla perdita ossea. Il contatto della dentiera con le gengive porta a un continuo rimodellamento dell’osso, per questo le soluzioni implantari sono sempre più consigliate.

Soluzioni con Impianto Dentale con poco osso 

Impianti corti

I “micro” impianti, un tempo considerati un difetto di produzione, sono oggi una delle soluzioni più utilizzate in questi casi. Infatti, è sempre più diffuso l’utilizzo di impianti dentali cosiddetti “corti”, così chiamati a causa della loro lunghezza ridotta, ed hanno un diametro maggiore per svolgere questa funzione. Questi impianti sono particolarmente consigliati quando l’altezza dell’osso è insufficiente o le condizioni anatomiche sono sfavorevoli, come il seno mascellare vicino alla mascella o il decorso del nervo alveolare inferiore nella mandibola. Gli impianti a denti corti possono anche essere posizionati immediatamente dopo l’estrazione del dente. Numerosi studi clinici hanno dimostrato che gli impianti a denti corti mostrano un tasso di successo molto elevato (solitamente superiore al 95%) anche dopo dieci o vent’anni dall’ applicazione, e sono paragonabili agli impianti “a denti lunghi” in termini di sicurezza.

 

Innesto osseo 

Un altro approccio che può essere adottato è l‘innesto osseo, ovvero la rigenerazione dell’osso mancante attraverso l’innesto osseo dentale, che può essere effettuato utilizzando osso sintetico o l’osso stesso del paziente. L’innesto osseo è una procedura molto efficace per piccole aree ma meno efficace per aree più grandi da rigenerare. Nel primo caso si parla di innesto osseo eterologo, che si ottengono utilizzando biomateriali riempitivi sintetici o materiali di origine animale come ossa di cavallo o di bovino. In questo caso, l’innesto osseo è completamente sicuro perché il contenuto proteico è stato rimosso dall’osso per evitare la trasmissione della malattia. Il vantaggio dell’ innesto osseo eterologo è che evita ulteriori interventi chirurgici di prelievo osseo sul paziente.

Nel secondo caso si parla di innesto autologo, dove il materiale osseo viene prelevato dal paziente, dalla bocca stessa (dalla mandibola o mascella inferiore) o da zone esterne alla bocca (come la zona pelvica). Gli autoinnesti hanno il vantaggio di compatibilità immunologica e hanno un tasso di successo molto elevato. I tempi di guarigione e rigenerazione ossea variano dai 3 ai 6 mesi per le aree più piccole ai 12-16 mesi per le aree più grandi, e la procedura è completamente indolore grazie all’anestesia locale somministrata al paziente.

Impianti Pterigodei o Zigomatici

Gli impianti che possono essere realizzati completamente o quasi completamente senza osso sono pterigoidei o zigomatici. Gli impianti pterigoidei vengono eseguiti non inserendo viti nella mascella, ma nello sfenoide, sostituendo la tradizionale e obsoleta tecnica di rialzo del seno mascellare. Per realizzare il secondo tipo di impianti, anch’essi applicabili quando non c’è presenza di osso nella zona posteriore dell’arcata superiore, vengono fissati all’osso zigomatico insieme ad altri impianti messi anteriormente. Quest’ultima è considerata la vera ultima frontiera dell’implantologia, in grado di supportare restauri dentali nella stessa giornata dell’impianto, senza ricorrere a tecniche di innesto osseo.

Chiedi ad un esperto

Quelle che abbiamo presentato sono tecnologie innovative e all’avanguardia che dimostrano che ottenere denti fissi anche con lieve perdita ossea non è più utopia, ma realtà, grazie alle alte percentuali di successo anche nel lungo termine. Sebbene le tecniche siano diverse, sono tutte molto efficaci, solo professionisti come Centri Smile possono guidarti nella scelta del metodo chirurgico. La soluzione che forniamo dimostra che è possibile ripristinare il sorriso anche in caso di completa perdita ossea. Se sei interessato a scoprire qual è la soluzione migliore per le tue esigenze, rivolgiti ad uno dei Centri Smile per una diagnosi accurata!

Qual è la durata di un impianto dentale?

La longevità di un impianto dentale è in gran parte determinata dall’impegno del paziente per una cura adeguata e dal rispetto delle linee guida di manutenzione, come controlli regolari e sessioni personalizzate di igiene orale.  Poiché le esigenze di ogni paziente sono diverse, è difficile prevedere una durata fissa per gli impianti, che è soggetta a una serie di fattori individuali.  Tuttavia, con una diligente attenzione alle raccomandazioni professionali, gli impianti possono durare per molti anni. Nei nostri centri hai una garanzia di 10 anni.

Risultati Impianto dentale


RIABILITAZIONE IMPLANTARE


Sostituzione di un dente perso a causa di evento traumatico con impianto singolo in titanio biocompatibile.




RIABILITAZIONE IMPLANTARE


Intervento chirurgico con innesto osseo di 4 impianti e carico in un solo giorno della protesi per l’intera arcata.




RIABILITAZIONE IMPLANTARE


Recupero funzionale di entrambe le arcate con protesi fisse su impianti ed evidente ringiovanimento del viso.




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Intervento chirurgico con innesto osseo di 4 impianti e carico in un solo giorno della protesi per l’intera arcata.


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26/Apr/2023


GUIDA agli
IMPIANTI DENTALI




Quando ricorrere ad un impianto dentale

Cos’è un impianto dentale?

L’assenza di un dente può rovinare la bellezza del sorriso di una persona e causare limitazioni funzionali.  Al di là delle preoccupazioni estetiche, i denti mancanti possono impedire la parola e la masticazione, portando a carenze nutrizionali. I nostri impianti dentali all’avanguardia sono progettati per ripristinare il tuo bel sorriso e la fiducia in te stesso.  Non devi più sentirti imbarazzato o timido con le persone che ami. Gli impianti dentali possono ripristinare una dentatura perfetta. L’implantologia è una valida soluzione per chi ha perso uno o più denti, così come per chi soffre di patologie come la parodontite o la perdita dei denti dovuta all’invecchiamento.

In breve I  In termini semplici, un impianto dentale si riferisce a una radice artificiale utilizzata per sostituire i denti persi o che non possono essere recuperati.

In caso di perdita completa dei denti, quali misure adottare?

Nei casi in cui i denti naturali vengono persi a causa di condizioni come carie, parodontite o piorrea, le protesi rimovibili non sono l’unica opzione.  Si possono invece inserire da 4 a 6 impianti a carico immediato lungo l’intera arcata.  Nel giro di poche ore, una protesi fissa può quindi essere avvitata in modo sicuro sugli impianti senza danneggiare gli eventuali denti sani.

Utilizzando un impianto dentale, un dente può essere completamente sostituito senza alcun impatto negativo sui denti vicini. Con i metodi di implantologia a carico immediato, il processo può essere completato in modo rapido ed efficiente. Al contrario, i tradizionali ponti fissi su denti naturali possono portare alla perdita della struttura sana.

L’esempio presentato raffigura un ponte con tre denti mancanti, che sono stati sostituiti con due soli impianti situati alle estremità della zona edentula. 

Gli impianti dentali subiscono un processo naturale noto come “osteointegrazione” che consente alle loro radici di integrarsi perfettamente nel corpo. L’intervento di implantologia dentale può essere eseguito indipendentemente dall’età, purché lo stato dentale del paziente sia idoneo. Nel corso della nostra vita, i nostri denti possono affrontare una moltitudine di problemi e sfide diverse. La perdita dei denti è un’inevitabilità, sia essa dovuta a traumi minori o patologie più gravi come la parodontite, o anche a causa del naturale processo di invecchiamento. 

Lo sapevi che I   In passato, durante l’era vittoriana, le persone spesso si astennero dal sorridere nelle fotografie per evitare di esporre i propri denti, sottolineando ulteriormente il sentimento.

Quali vantaggi offrono gli impianti?

Impianti Dentali

  1. Torna a masticare in totale comfort.
  2. Ritrovare un sorriso genuino è possibile.
  3. lineamenti del viso appaiono più tridimensionali.
  4. Rispetto ai ponti tradizionali e alle protesi rimovibili vi è garanzia di durata nel tempo.

Non solo hanno lo stesso aspetto dei denti naturali, ma forniscono anche un comfort ottimale al paziente.  I denti artificiali funzionano in modo identico ai denti naturali, senza problemi di masticazione o mantenimento dell’igiene. Trasmettendo le forze masticatorie all’osso, l’impianto preserva la struttura ossea sotto il dente sostituito e favorisce il naturale rinnovamento osseo. Questo non solo mantiene l’aspetto del dente artificiale, ma mantiene anche il viso al meglio.Prima di un intervento di implantologia dentale, è fondamentale avere una conoscenza approfondita della procedura. I nostri dentisti si prenderanno sempre il tempo per spiegare il processo, compresa la durata prevista dell’impianto, i tempi di guarigione previsti e le migliori pratiche di igiene orale da seguire dopo l’intervento.  Ciò garantisce che i nostri pazienti siano ben informati e in grado di mantenere un’adeguata cura dentale.

Il trattamento di implantologia provoca dolore?

La procedura di impianto dentale non è associata ad alcun dolore significativo, infatti viene somministrata l’anestesia locale durante la chirurgia orale per il comfort del paziente. Con questa tecnica, la chirurgia implantare può essere eseguita senza dolore. Nei nostri centri diamo priorità al tuo benessere fisico con moderne tecnologie e cure esperte.  La nostra massima priorità è garantire il vostro comfort, in un’atmosfera sicura ed empatica che soddisfi le esigenze di tutti i pazienti, compresi quelli particolarmente sensibili o nervosi.

Qual è la durata di un impianto dentale?

La longevità di un impianto dentale è in gran parte determinata dall’impegno del paziente per una cura adeguata e dal rispetto delle linee guida di manutenzione, come controlli regolari e sessioni personalizzate di igiene orale.  Poiché le esigenze di ogni paziente sono diverse, è difficile prevedere una durata fissa per gli impianti, che è soggetta a una serie di fattori individuali.  Tuttavia, con una diligente attenzione alle raccomandazioni professionali, gli impianti possono durare per molti anni. Nei nostri centri hai una garanzia di 10 anni.

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Sostituzione di un dente perso a causa di evento traumatico con impianto singolo in titanio biocompatibile.




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Recupero funzionale di entrambe le arcate con protesi fisse su impianti ed evidente ringiovanimento del viso.




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21/Gen/2022

L’odontoiatria digitale SMILE:
un nuovo modo di andare dal dentista

I Centri Dentistici SMILE ti portano nell’era dell’odontoiatria digitale: strumentazioni all’avanguardia e protocolli innovativi per vivere la rivoluzione digitale dal dentista.
Tutte le strutture, presenti in Lombardia tra Milano, Bollate, Cologno Monzese e Seregno, sono dotate di tecnologie avanzate messe a disposizione dei nostri medici esperti. Ogni visita ed ogni appuntamento per te sarà un’esperienza confortevole.

L’attenzione al paziente è da sempre al centro del progetto SMILE, per questo abbiamo investito in nuovi strumenti per darti una garanzia di qualità ancor più elevata. Si comincia da una diagnosi approfondita, precisa e personalizzata in base alle tue reali esigenze.

Puoi dimenticare il vecchio modo di andare dal dentista, per una simulazione del tuo sorriso ideale prenota una prima visita ed avrai una scansione del tuo cavo orale.


SCOPRI L’ODONTOIATRIA DIGITALE

Quali sono i vantaggi dell’odontoiatria digitale?

Il dentista digitale è diventato una realtà: nei Centri SMILE ti offriamo una serie di servizi che per te significano vantaggi importanti:

  • maggiore comfort durante i trattamenti
  • riduzione dei tempi di lavoro
  • piani di cura più prevedibili
  • risultati di maggior qualità e precisione.

Con l’introduzione degli strumenti digitali siamo in grado di eliminare il disagio che si può provare in alcune situazioni, come durante la presa impronte tramite la tradizionale pasta. Grazie alla digitalizzazione vengono limitati anche i rifacimenti e non sono più necessari numerosi tentativi per le prove estetiche delle protesi.
Scordati tutto questo per merito di procedure meno invasive e una maggiore accuratezza delle rilevazioni.

Le novità introdotte permettono di conseguenza di velocizzare tutte le fasi. Dalla prima visita agli interventi, fino alla consegna finale del manufatto protesico, tutti i passaggi saranno più snelli: in SMILE possiamo contare su una rapida lavorazione per corone, protesi fisse e mobili, per un ponte o uno scheletrato.
Questo è possibile inoltre perché ogni paziente inizia da una valutazione clinica completa. In un unico appuntamento, e in una sola struttura, se richiesto dal medico è possibile accedere ad esami diagnostici approfonditi. Una scansione 3D del cavo orale, per esempio, accelera i tempi e rende più prevedibili e sicuri gli interventi, soprattutto in caso di impianti dentali.

La lavorazione non è solo più veloce, riducendo i passaggi manuali, ma risulta anche più precisa. Grazie all’odontoiatria digitale, in SMILE siamo stati in grado di aumentare la qualità del risultato finale di ogni trattamento, che sia per l’estetica del tuo sorriso o per la funzionalità della tua bocca.


ACCEDI AI VANTAGGI SMILE

Quali sono le nuove tecnologie digitali?

Quando si parla di odontoiatria digitale ci si riferisce a un metodo, altamente tecnologico, in cui lavorano con sinergia diversi strumenti nelle mani di medici qualificati. È questo che permette di procedere, dal check-up del sorriso alle impronte, fino alle lavorazioni finali, in modo rapido, preciso e di qualità.

Nei Centri Dentistici SMILE trovi:

  • Lo Scanner Intraorale
  • La TC Cone Beam 3D

Lo Scanner Intraorale

Scanner 3D intraorale

Uno strumento sofisticato che rappresenta una delle più importanti innovazioni dell’odontoiatria moderna.

Col suo utilizzo è possibile rilevare l’impronta ottica, estremamente precisa, senza così ricorrere alle tradizionali paste. L’operazione è veloce e non arreca alcun disagio al paziente. Immagina una piccola telecamera che scansiona i tuoi denti in modo sicuro e senza l’utilizzo di raggi: già in fase di prima visita potrai vedere sullo schermo, in tempo reale e in tutta trasparenza, lo stato di salute dei tuoi denti. 

Inoltre, grazie a specifici software, ti offriamo una simulazione del sorriso. ln anteprima potrai vedere il risultato finale con le protesi o i denti perfettamente allineati.
Lo scanner viene utilizzato nei casi di riabilitazione implantare, per lavori protesici o apparecchi ortodontici trasparenti. È utile anche nelle terapie per l’apnea nel sonno.

La TC Cone Beam 3D

TAC 3D cone beam

Un macchinario in grado di eseguire TAC tridimensionali ed esami radiografici come la panoramica.

Una diagnosi approfondita permette un maggior successo dei piani di cura, soprattutto quando sono necessari interventi chirurgici. Un esame 3D consente di verificare la quantità e la qualità di osso rimasta; questo passaggio, per il chirurgo, è fondamentale per individuare:

  1. la tipologia di impianto dentale migliore
  2. la tecnica chirurgica più adatta, tra le quali il carico immediato
  3. la posizione corretta dove inserirli nell’osso
  4. l’eventuale fase di rigenerativa ossea

Tutta questa procedura, detta programmazione implantare, grazie alle tecnologie digitali è resa più veloce e affidabile.

Vieni a scoprire l’odontoiatria digitale SMILE!

Potrai vedere già durante la prima la simulazione del tuo sorriso ideale.

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15/Ott/2021

Dente rotto o spezzato:
le prime cose da fare

Un dente rotto, spezzato o scheggiato può capitare per svariati motivi ed è sempre importante non andare nel panico: oggigiorno è possibile trovare soluzioni efficaci e con buona probabilità non invasive, ma ci sono alcune prime cose da fare per scongiurare possibili complicazioni.

I denti, anche se sani e forti, possono infatti subire piccole o grandi fratture, creparsi o rompersi in determinate situazioni.

Quali sono le cause di un dente rotto o spezzato?

La causa principale della rottura di un dente è di natura traumatica, conseguenza di un colpo ricevuto in seguito a una caduta, praticando sport o attività fisica. Ma i motivi possono essere molteplici e non sempre accidentali, a volte può verificarsi per cattive abitudini, scarsa attenzione e sottovalutazione di alcuni sintomi, per esempio nei casi di:

  • una carie non curata, che indebolisce il dente e lo rende più fragile
  • una forma grave di bruxismo, cioè digrignamento dei denti, soprattutto durante il sonno 
  • un morso a un cibo solido e molto duro

In tutti i casi è indispensabile capire l’entità della frattura. Se piccola e superficiale è possibile non rechi dolore, col rischio però che venga sottovalutata e trascurata, mentre se più profonda e vasta può essere dolorosa e il danno può intaccare il nervo o rendere la polpa esposta al freddo e al caldo.

Quali sono le prime cose da fare in caso di dente rotto o spezzato?

Ci sono vari accorgimenti che si possono prendere sin da subito quando capita di rompere, spezzare o scheggiare un dente, per evitare il peggiorare della situazione.

Nell’immediato è però fondamentale contattare un centro dentistico dove recarsi il prima possibile, solo un medico odontoiatra ha infatti capacità ed esperienza per valutare con precisione il danno ricevuto e lo stato di salute del dente. È importante giungere a una diagnosi in tempi brevi così da individuare la soluzione migliore per ripristinare l’aspetto estetico e funzionale del dente danneggiato.


PRENOTA SUBITO

Nel frattempo, in attesa di sottoporsi alla visita dal dentista, specialmente se si è impossibilitati a farlo il giorno stesso perché domenica o giorno festivo, si possono adottare le seguenti accortezze per alleviare il dolore e assicurare un’igiene adeguata:

  1. Fai un risciacquo della bocca con acqua tiepida o salata così da ridurre l’infiammazione
  2. Applica del ghiaccio ponendolo sulle guance o sulle labbra se conseguente a un forte trauma per evitare il gonfiore e alleviare il dolore 
  3. Utilizza una garza sterile per tamponare un’eventuale sanguinamento assicurandosi che il sangue smetta di uscire
  4. Lava i denti regolarmente al fine di non trascurare l’igiene, poiché un dente rotto è più debole e possono proliferare batteri ed infezioni
  5. Mangia cibi morbidi ed evitare di masticare con il dente danneggiato
  6. Conserva la parte mancante del dente rotto in un recipiente con una soluzione fisiologica o anche del semplice latte 

Seguire tutte queste regole agevola il compito dell’odontoiatra ed è possibile evitare l’aggravarsi della situazione. 

Quali soluzioni esistono per un dente rotto o spezzato?

È bene ribadire che i rimedi sopracitati non sono sufficienti e sono solo temporanei, è sempre e comunque necessario sottoporsi ad una valutazione approfondita per individuare la soluzione migliore per ripristinare la situazione in modo definitivo.

In base alla gravità del danno si aprono diverse possibilità, una delle quali può essere riposizionare il frammento mancante. Ci sono tanti altri trattamenti che, anche in base alla tipologia di rottura, possono intervenire sull’aspetto estetico o funzionale, per esempio:

  • applicazione di faccette dentali per coprire un difetto estetico solitamente sugli elementi anteriori
  • otturazione in composito, se è solo una leggera scheggiatura
  • smussatura del dente se il danno è molto superficiale, altrimenti rischia di danneggiare eccessivamente l’estetica
  • utilizzo di una corona dentale qualora la rottura fosse più ampia e la porzione di dente mancante più grande

Nei casi più gravi può esser necessaria una devitalizzazione o estrazione del dente.

Non aspettare!

Rivolgiti subito ad un Centro Dentistico SMILE ed affidati al personale medico esperto. È importante non sottovalutare il danno e ripristinare quanto prima la situazione per mantenere un buono stato di salute orale e generale.

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20/Set/2021

Quando spuntano i denti da latte?
E quando cadono?

I denti da latte, anche se non definitivi, sono tanto importanti quanto i denti permanenti per il corretto sviluppo del sorriso, per questo motivo è fondamentale prendersene cura, con un’adeguata igiene quotidiana al fine di evitare le carie, e monitorare quando spuntano e quando cadono, per scongiurare malocclusioni e la nascita di cattive abitudini di masticazione.

I primi dentini servono infatti al bambino per iniziare a masticare i cibi solidi, lo aiutano nella fonetica consentendogli di pronunciare meglio i suoni e soprattutto sono indispensabili per favorire una crescita ossea armonica della mandibola e quindi di tutto il viso.

Quanti sono i denti da latte?

La dentatura decidua è composta da 20 elementi, distribuiti equamente tra arcata superiore e inferiore.
Si contano infatti per ogni arcata:

  • 4 incisivi, di cui 2 centrali e 2 laterali
  • 2 canini, uno a destra e uno a sinistra degli incisivi
  • 4 molari, 2 per parte posti dopo i canini, chiamati primo e secondo molaretto

I denti da latte iniziano il loro sviluppo ancor prima della nascita ma fanno la loro comparsa in bocca solo dopo alcuni mesi d’età, seguendo un processo graduale, definito come calendario della dentizione. A partire circa dai 6 anni lasciano spazio per essere sostituiti interamente dai denti permanenti, così da formare la dentatura definitiva che consta di 32 elementi.

Quando spuntano i denti da latte?

I primi dentini erompono intorno al 6° mese di età, indicativamente dopo 5-7 mesi spuntano gli incisivi centrali inferiori, a cui fanno seguito un paio di mesi più tardi quelli superiori. Entro il 10° mese solitamente il bambino ha quindi 4 denti in bocca ben sviluppati, ma non è raro che capiti che inizino a spuntare solo a questo mese.

In ogni caso, al di là del mese in cui compare il primo dente, è importante sapere che l’eruzione segue una cronologia e un’ordine preciso.

Il calendario della dentizione

  1. Incisivi inferiori: 5-7 mesi
  2. Incisivi superiori: 6-8 mesi
  3. Incisivi laterali: 8-12 mesi, prima quelli inferiori e poi quelli superiori
  4. Canini: 16-20 mesi
  5. Molari: 15-25 mesi

Ogni bambino ha però un suo sviluppo, con caratteristiche diverse e uniche, non sono pochi i casi in cui queste tappe non vengono rispettate e ci si ritrovi con ritardi di uno o più mesi.

Cosa fare se i denti da latte non spuntano

Innanzitutto è bene precisare che come non è un problema se ad un bimbo spunta il primo dente a 4 mesi, non lo è se compare al 10°.

È consigliato invece rivolgersi a un dentista pediatrico qualora non siano usciti denti nel primo anno di età. Tramite un consulto di un odontoiatra esperto è possibile scongiurare eventuali problematiche che, nella maggior parte dei casi, non ci sono ed è quindi solo necessario armarsi di altra pazienza.

Quando cadono i denti da latte?

I denti decidui sono tutti destinati a cadere, lasciando spazio alla dentatura definitiva. Proprio come spuntano, cadono seguendo lo stesso ordine: prima gli incisivi centrali poi quelli laterali, successivamente i canini per finire coi molari.

Un segnale dell’ormai prossima permuta dei denti è la comparsa in bocca del primo molare definitivo: intorno ai 6 anni in fondo alle arcate spuntano i primi denti permanenti, che non vanno a sostituirsi a nessun dente da latte, ma sono indispensabili per gestire gli spazi e dirigere l’eruzione di tutti gli altri denti definitivi.

In questa fase può essere molto importante una valutazione da parte di un pedodontista per valutare sin da subito il corretto posizionamento dei primi denti permanente ed eventualmente procedere con la sigillatura dei molari. Questi denti infatti, per via della loro posizione in fondo all’arcata, potrebbero risultare meno facili da pulire, soprattutto se presentano un solco molto profondo che grazie ad una speciale resina può essere colmato preventivamente. Richiedi maggiori informazioni in merito ai trattamenti di pedodonzia al fine di scongiurare la formazione di carie

Dopo l’uscita dei molari segue infatti la permuta degli incisivi, intorno ai 6-7 anni d’età. Prima quelli centrali, poi i laterali, così che in circa un paio di anni si assiste alla sostituzione dei primi 8 denti frontali.

Cosa fare se non cadono i denti da latte

I denti prima di cadere iniziano a dondolare ed è possibile che questa fase duri diverso tempo. Si possono trovare accorgimenti per agevolarne la caduta, come l’igiene orale quotidiana, seppur eseguita sempre in modo delicato.

Il fai da te domestico è in ogni caso sconsigliato, perché non bisogna mai forzare la caduta con metodi casalinghi che potrebbero causare la scheggiatura del dente o infondere un inutile paura al bambino. La caduta del dente non deve essere infatti collegata ad un evento doloroso e traumatizzante, bensì trasformarlo in un gioco. In questo  può venirci in aiuto la sempre buona “fatina dei denti” o il simpatico “topolino dei denti“, che raccolgo il dente e non lo tolgono.

Nell’attesa che ciò avvenga nel modo più naturale possibile, si può consultare un dentista per bambini ed alle sue mani esperte, il quale valuterà se ci sono gli estremi per procedere con un estrazione o pazientare che cada delicatamente da solo.

In questa fase può essere utile prestare attenzione durante i pasti affinché il dentino dondolante non venga inghiottito dal bambino.

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Chiamaci per conoscere lo staff e il personale medico dei Centri SMILE, ti accorgerai che nella cura del tuo piccolo siamo secondi solo a te!
Abbiamo a cura il sorriso dei giovani pazienti, per questo offriamo la possibilità di prenotare un appuntamento con un nostro medico odontoiatra esperto.

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Odontofobia-1200x630.jpg
29/Lug/2021

Odontofobia: la paura del dentista
può avere gravi conseguenze

È comprensibile credere che, per molte persone, una visita dentistica non sia l’appuntamento più piacevole da inserire in agenda. Ma quando si manifesta una paura verso il dentista, in alcuni casi anche forte, ansie e timori possono essere considerati come una vera e propria malattia: l’odontofobia è riconosciuta infatti anche dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Questa patologia, se non viene affrontata in modo tempestivo, può portare a gravi conseguenze sulla salute orale, e quindi anche generale, del paziente. È quindi importante conoscerla per saper individuare i sintomi ed approcciarsi nel migliore dei modi con l’obiettivo di superare questa paura irrazionale.

Cos’è l’odontofobia?

L’odontofobia può essere definita come un intenso stato di paura nei confronti del dentista e delle cure odontoiatriche, generalmente prolungato, non giustificato e incontrollabile. Tale condizione induce comportamenti chiaramente identificativi del paziente odontofobico, una persona disposta a sopportare dolori e sofferenze piuttosto che sottoporsi ad una seduta odontoiatrica, e che per questo tende a rimandare sempre gli appuntamenti.

È infatti sufficiente, per una persona che soffre di questa paura, solo il pensiero per evocare (o rievocare, dato che in molti casi la paura è generata da una precedente esperienza poco piacevole) sensazioni negative. In altri casi, ad ampliare il disagio possono essere l’inconfondibile rumore degli strumenti dentistici come il trapano o il classico odore presente negli studi.

Come riconoscere i sintomi della paura del dentista?

È molto importante saper riconoscere i sintomi del paziente odontofobico per trovare le soluzioni più adeguate ad affrontare le ansie. Diversi sono i segnali e variano da persona a persona, possono manifestarsi insieme o anche singolarmente: 

  • Ansia al pensiero di problemi legati alla salute dentale o a interventi di chirurgia orale
  • Sudorazione eccessiva, tachicardia, ipertensione, tensioni muscolari
  • Mancanza di respiro o iperventilazione
  • Irrequietezza ed attacchi di panico
  • Vertigini, capogiri e sensazione di nausea, finanche allo svenimento
  • Particolari comportamenti durante la visita, come conati di vomito, incapacità di mantenersi fermi in una posizione comoda e rilassata

Come superare l’odontofobia?

Nei Centri Dentistici SMILE lavoriamo ogni giorno per rispondere ad ogni esigenza dei nostri pazienti, impegnandoci per mettere a proprio agio anche i pazienti più ansiosi: il nostro staff è formato e preparato, a disposizione sin dal primo contatto telefonico ed ingresso in struttura.

Grazie a una iniziale consultazione telefonica è possibile informarsi circa le soluzioni adottate nelle strutture e anticipare al personale le proprie ansie e timori, passo molto utile per poter individuare insieme il metodo migliore per superare l’odontofobia. I possibili rimedi variano dalle tecniche comportamentali ai farmaci, in base alle disponibilità della struttura di riferimento: 

  1. Tecniche di rilassamento e controllo comportamentale: sulla poltrona dentistica può essere molto utile eseguire esercizi di respirazione profonda e rilassamento muscolare
  2. Tecniche sedative e anestesiologiche: con la collaborazione di un anestesista, in particolari strutture attrezzate è possibile richiedere la sedazione cosciente, in grado di indurre una condizione di rilassamento, controllo della paura ed amnesia per tutto il tempo del trattamento, oppure, in casi di estrema paura, la sedazione profonda o anestesia generale.

Al paziente ansioso consigliamo anche altri utili accorgimenti che possono agevolare la riduzione della paura del dentista, suggeriamo per esempio di:

  • Venire ad incontrare lo staff e il dottore in un incontro conoscitivo prima della vera seduta dentistica
  • Farsi accompagnare da un caro familiare o un amico di fiducia
  • Prenotare l’appuntamento di prima mattina, così da non accrescere l’ansia durante la giornata

Conseguenze della paura del dentista

Un paziente odontofobico, se non in grado di affrontare e superare le proprie ansie, può aggravare la propria salute orale e generale. Le conseguenze dell’odontofobia, causate dall’incapacità di sottoporsi a cure odontoiatriche adeguate, a volte anche di fissare un semplice controllo dentistico, possono essere gravi: 

  • accumulo di placca e tartaro, se non vengono eseguite sedute professionali di igiene orale periodiche (almeno ogni 12 mesi)
  • insorgenza di carie, anche profonde ed importanti. La carie infatti non guarisce spontaneamente, se non trattata può degenerare in pulpite ed evolversi in ascesso intaccando completamente polpa e radici del dente
  • maggior probabilità di gengivite, cioè l’infiammazione delle gengive causata da un’insufficiente igiene orale. La gengivite, che causa dolore, sanguinamento e ipersensibilità alle gengive, se non curata tempestivamente, può causare la piorrea, nota come parodontite, uno stato di infiammazione cronico e irreversibile delle gengive che ne provoca la recessione
  • come conseguenza di tutte le condizioni sopracitate c’è la perdita dei denti
  • una bocca non curata, con stadi di infezione avanzati ed elementi dentali mancanti, può ripercuotersi sullo stato di salute generale psicofisico della persona, limitandolo nell’alimentazione, nella digestione e nella sfera sociale

Vuoi sapere di più?

Chiamaci per conoscere lo staff e il personale medico dei Centri SMILE, potrai prenotare un appuntamento in tutta serenità con un nostro medico odontoiatra esperto. Non sottovalutare i rischi e agisci tempestivamente: la visita è comprensiva di valutazione clinica approfondita, completa di esami diagnostici se ritenuti necessari del medico ed eventuale piano di cura personalizzato.

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11/Giu/2021

In cosa consiste
l’implantologia a carico immediato?

Il carico immediato è una tecnica innovativa utilizzata in implantologia per consentire ad un paziente con mancanze dentali di avere denti fissi in meno di 24 ore. Grazie all’inserimento di uno o più impianti nell’osso mascellare o mandibolare, tramite intervento chirurgico, è possibile sostituire le radici dei denti mancanti sui quali ancorare le protesi fisse.

Il carico immediato si distingue da quello differito proprio per il tempo di attesa che trascorre dall’inserimento degli impianti al posizionamento della protesi: se nel carico differito è necessario attendere la guarigione dei tessuti gengivali, con il carico immediato entro 24-48 ore il paziente può godere di una protesi fissa provvisoria in bocca ed evitare il disagio di restare senza denti anche per diversi mesi.

Come avviene un trattamento di implantologia a carico immediato?

È importante sottolineare che non tutti i pazienti possono sottoporsi a un intervento implantologico, è infatti utile verificare, tramite esami diagnostici come la TC 3D, la quantità e la qualità dell’osso presente. In fase di valutazione clinica, quindi prima di stilare un piano di cura completo e definitivo, risulta indispensabile sottoporsi ad esami radiologici in grado di fornire al medico odontoiatra un quadro clinico completo, assieme all’anamnesi generale.

In caso vengano riscontrate tutte le condizioni cliniche adeguate per eseguire il trattamento, si procede con una fase propedeutica alla realizzazione della protesi provvisoria, cioè al manufatto protesico (una singola corona, un ponte o una protesi totale di un’intera arcata) che viene fissato sugli impianti entro poche ore dall’intervento, in cui avviene la presa delle impronte.

Una volta preparata la protesi, viene pianificato l’intervento per l’inserimento degli impianti, con le metodiche più congeniali studiate preventivamente. L’operazione viene svolta in anestesia locale e grazie ai progressi della chirurgia mini-invasiva il dolore post operatorio è limitato. Entro 48 ore, ma spesso anche il giorno stesso dell’intervento, la protesi provvisoria fissa viene posizionata sugli impianti appena inseriti.

Prenota adesso un consulto con un odontoiatra esperto in chirurgia orale per verificare lo stato di salute della tua bocca.


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Quali sono le condizioni indispensabili per il carico immediato?

Abbiamo già scritto quanto sia necessario valutare la presenza di sufficiente osso con caratteristiche di densità idonee per la corretta osteointegrazione degli impianti, al fine di reggere il carico, per questo non è quindi possibile effettuare anche una rigenerativa ossea nello stesso intervento.

Per procedere con il carico immediato di una protesi devono esserci però anche altre condizioni indispensabili:

  • adeguato supporto parodontale, cioè dei tessuti molli gengivali
  • buona occlusione, cioè corretto contatto tra le due arcate
  • assenza di bruxismo, condizione che porta al digrignamento dei denti (soprattutto durante la notte) e conseguente consumo dei denti stessi
  • stabilità primaria degli impianti appena inseriti superiore ai 35 Ncm

In un intervento di riabilitazione di un’intera arcata, con l’inserimento di 4 o 6 impianti, l’insufficiente stabilità primaria rende impossibile il posizionamento della protesi fissa entro le 48 ore. Quando si verifica questa, rara, situazione, l’alternativa è una protesi totale mobile.

Il carico immediato è possibile su tutti gli impianti?

Quando tutte le condizioni sono presenti, nei Centri Dentistici SMILE è possibile effettuare la tecnica del carico immediato su:

  1. INTERA ARCATA
    Grazie all’inserimento di 4 o 6 impianti è possibile riabilitare in una sola seduta un’intera arcata con una protesi Toronto Bridge in grado di ripristinare fino a 10 denti.
  2. IMPIANTI MULTIPLI
    Ancorata su 2 o più impianti, la protesi (o ponte) può consentire di sostituire più di un dente perso, a causa di un trauma o di un’estrazione
  3. IMPIANTO SINGOLO
    Sull’impianto appena inserito, in sostituzione della radice naturale del dente mancante, viene caricata la corona in grado di simulare l’estetica e la funzionalità del dente

Vuoi sapere di più?

Prenota un appuntamento con un nostro medico odontoiatra esperto in chirurgia orale e riabilitazione implantare presso uno dei Centri Dentistici SMILE. Valutare tempestivamente lo stato di salute della propria bocca può consentire di poter considerare più soluzioni: non attendere, la visita è comprensiva di valutazione clinica approfondita, completa di esami diagnostici se ritenuti necessari del medico e piano di cura su misura.

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25/Gen/2021

Sanguinamento gengivale:
un segnale da non sottovalutare

Il sanguinamento gengivale non è mai fisiologico, anche la minima traccia di sangue che possiamo riscontrare nella saliva o durante la quotidiana igiene orale è un segnale da non trascurare. Le gengive infatti non dovrebbero sanguinare in una condizione normale, pertanto è un allarme che è bene non sottovalutare.

Le gengive sono molto importanti per la salute dei denti e in generale per la funzionalità della bocca, dato che sono responsabili di proteggere adeguatamente l’osso su cui si sostengono proprio gli elementi dentali. Con il termine gengiva si intende infatti quel tessuto molle che riveste in superficie le ossa mascellare e mandibolari, un elemento fondamentale del parodonto.

Le gengive in salute si mostrano con un colore rosa chiaro e la loro forma segue la regolare morfologia dei denti.

Perché le gengive sanguinano?

Una gengiva sanguinante è spesso una gengiva infiammata. La si può generalmente riconoscere perché apparire arrossata, gonfia o anche lucida. L’infiammazione delle gengiva è causata nella gran parte dei casi da un’igiene orale inadeguata, dovuta da cattive abitudini come:

  • pulizia dei denti irregolare, saltuaria o affrettata
  • spazzolamento eccessivamente energico
  • mancato utilizzo di filo interdentale e collutorio
  • igiene dentale professionale non eseguita a intervalli regolari 

Se queste consuetudini si protraggono nel tempo diventano responsabili dell’accumulo di placca e tartaro che, depositandosi nei colletti, cioè tra i denti e le gengive, oltre ad infiammare la gengive ne comportano il graduale ritiro. Questo stato infiammatorio è definito gengivite.

Altri motivi che possono condizionare o aggravare il sanguinamento gengivale sono:

  • tabagismo
  • assunzione di alcuni farmaci, come gli anticoagulanti
  • cambiamenti ormonali, come l’aumento del progesterone in stato di gravidanza
  • carenza di vitamina C e K che ne indebolisce i tessuti

Attendere che la condizione di arrossamento o addirittura sanguinamento possa aggravarsi è molto rischioso, prenota adesso una visita di controllo presso uno dei Centri Dentistici SMILE.


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Quali sono i rimedi alla gengivite?

Sane abitudini quotidiane e comportamenti virtuosi consentono di preservare la salute delle gengive e prevenirne l’arrossamento e il sanguinamento, oltre ad invertire il processo infiammatorio. Alla base c’è sicuramente una corretta igiene orale con alcune semplici regole:

  • spazzolare i denti tre o quattro volte al giorno, preferibilmente dopo ogni pasto
  • utilizzare uno spazzolino con setole morbide e evitare di strofinare le gengive con eccessiva forza
  • pulire gli spazi interdentali passando delicatamente il filo

Inoltre è bene evitare fumo e alcool, che possono aggravare intaccare lo stato di salute delle gengive, e sottoporsi ad ablazione del tartaro professionale regolarmente, ogni 6 o massimo 12 mesi.

La gengivite è infatti un’infiammazione reversibile, che può cioè essere curata seguendo queste buone norme. Nel caso venisse però trascurata, sottovalutando i segnali che il nostro corpo ci dà, anche quelli lievi, può degenerare in patologie come la parodontite e avere cause molto più gravi, fino alla perdita dei denti. I sintomi, oltre all’arrossamento e sanguinamento, sono:

  • ipersensibilità al freddo e al caldo
  • gonfiore e dolore
  • alterazione dei sapori
  • alitosi

Quando si manifestano questi sintomi, è consigliato chiedere un consulto medico, recandosi da un dentista.

Quali sono le conseguenze della gengivite?

Abbiamo detto sin da subito che i sintomi delle gengivite, come ad esempio il sanguinamento, non sono da sottovalutare. Il motivo è presto detto: le conseguenze di tale disturbo possono essere molto gravi per la salute della bocca.

Una prima conseguenza può essere la recessione gengivale, che si mostra con gengive ritirate. Questa condizione può comportare innanzitutto la mobilità dei denti, oltre a dolore e sensibilità, poiché le gengive restano esposte.

Una volta avviato questo processo, il rischio è che se non trattata tempestivamente, la gengivite può peggiorare in piorrea, nota come parodontite. Questa grave patologia parodontale è la principale causa di perdita dei denti, dato che l’infiammazione si estende a tutti i tessuti a sostegno del dente, quindi non solo gengive ma anche legamento parodontale e osso alveolare, definiti unitamente come parodonto. La parodontite è irreversibile pertanto è fondamentale prevenirla o almeno diagnosticarla tempestivamente.

La parodontologia è la branca dell’odontoiatria che studia i questi tessuti del parodonto, comprese quindi le gengive. In caso di sintomi come quelli sopracitati, rivolgersi a una struttura specializzata e chiedere un consulto con un medico odontoiatra esperto in parodontologia può risultare un’arma fondamentale nella prevenzione della perdita dei denti.

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